Il Counseling Motivazionale è un insieme di principi guida, strumenti e strategie per condurre una relazione professionale di aiuto in campo educativo, assistenziale, organizzativo, psicologico o sanitario. La cornice teorica di riferimento della Scuola è la Motivational Interviewing, come delineata nei lavori di Miller e Rollnick. Gli autori lo definiscono: “Un metodo collaborativo, centrato sulla persona, a direzione attiva, per accrescere la motivazione intrinseca al cambiamento”.
Gli sviluppi della pratica e della ricerca sul Counseling Motivazionale ne hanno consentito l’applicazione in tutti gli ambiti in cui è necessario stimolare l’aumento della consapevolezza in vista di un cambiamento del comportamento, degli atteggiamenti e degli stili di vita.
Il metodo sviluppa due aspetti distinti e complementari:
– è centrato sulla persona, avendo come punto di partenza essenziale la comprensione della visione del mondo di chi chiede aiuto; al centro del percorso di counseling viene posta la persona, le sue rappresentazioni e i suoi vissuti, le sue potenzialità e i suoi valori;
– è a direzione attiva, nel senso che impiega tecniche specifiche per attivare i cambiamenti e le trasformazioni desiderabili e necessarie per la persona, utilizzando attivamente sue risorse.
La scuola propone e sviluppa la duplice matrice di questo modello, integrando i due aspetti fondamentali della relazione di aiuto: l’accettazione incondizionata della persona e la tensione verso il cambiamento.
Il Counseling Motivazionale è uno stile di relazione che all’interno di una atmosfera empatica, di accoglimento e comprensione, è orientato a favorire il superamento delle difficoltà di adattamento che la persona presenta o di affiancarla e sostenerla nella modificazione di uno stile di vita divenuto problematico, in quanto non salutare o di ostacolo alla realizzazione personale e al conseguimento di alcune priorità esistenziali.
Il Counseling Motivazionale può essere utilizzato per cercare di risolvere un problema delimitato oppure per sostenere trasformazioni dell’individuo in aree più generali della sua vita. In questo modo, l’iniziale prendersi cura di sé, che permette l’adesione al percorso di counseling, può trasformarsi in un processo attivo di crescita globale orientato allo sviluppo del benessere personale.
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Il Counseling Motivazionale è orientato alla promozione del benessere e alla risoluzione delle situazioni in cui sono presenti difficoltà di adattamento, ostacoli al normale sviluppo individuale, insoddisfazione personale, incapacità decisionale e conflitto. Il Counseling Motivazionale può essere utilizzato in ambito:
Sanitario, per accrescere nel paziente il desiderio di curarsi e per aumentare l’aderenza ai trattamenti in corso con persone caratterizzate da uno stile di vita problematico o patologico;
Di prevenzione ed educazione alla salute, con soggetti sani, nelle situazioni in cui bassa motivazione e scarsa consapevolezza sono un ostacolo all’assunzione di comportamenti adeguati alla tutela psico-fisica;
Educativo, per facilitare la comprensione e la percezione dei rischi, l’assunzione di consapevolezza e l’attivazione di comportamenti congruenti con la progettualità e gli obiettivi della persona;
Sociale, per facilitare la lettura del disagio e sostenere percorsi finalizzati alla soluzione di stati disadattivi e alla promozione del benessere;
Psicologico, per facilitare il superamento delle difficoltà esistenziali attraverso la comprensione dei contesti e l’elaborazione di strategie efficaci per la propria realizzazione personale;
Scolastico, per migliorare la personalizzazione degli interventi, la motivazione allo studio e per facilitare le relazioni con le famiglie;
Familiare, per agevolare la relazione di coppia o per mediare conflitti all’interno della famiglia;
Aziendale, per favorire l’analisi dei processi interni e per sviluppare comportamenti utili alla crescita di sistemi funzionali alle esigenze del personale, della struttura e dei contesti esterni;
Legale, per favorire la mediazione di conflitti e nelle attività di tutela dei diritti dei più deboli (bambini, anziani, ecc.);
Di supervisione, per migliorare la gestione dei gruppi di lavoro, per sviluppare creatività, senso d’appartenenza, capacità di gestire i conflitti, fluidità nelle espressioni e nelle relazioni.