Accanto alle supervisioni di gruppo, offriamo sessioni individuali particolarmente approfondite della durata di due ore in cui la persona può esplorare ed esprimere il suo modus operandi. Le sessioni danno spazio alla narrazione del cliente/professionista per poi focalizzarsi sui vissuti emozionali, gli stili relazionali, le strategie e le tecniche utilizzate e utilizzabili.
Richiesto riconoscimento ad AssoCounseling con crediti formativi
Programma, iscrizione e costi.
Premessa.
Prendersi cura di persone che stanno attraversando una criticità socio-affettiva, aiutarle a intraprendere un percorso evolutivo, a far emergere competenze e risorse, significa essenzialmente confrontarsi con tre dinamiche: la percezione di un sufficiente senso di benessere personale e relazionale; la gestione dei riverberi relazionali ed emozionali; la qualità nell’analisi delle situazioni e negli interventi operativi. Per questo è importante supervisionare le persone che si prendono cura di altre persone. E’ importante incontrarle, dedicargli spazio e risorse per mantenere attiva la crescita professionale e personale; riflettendo con loro sul significato di aiutare gli altri senza pregiudizi e senza rinnegare se stessi, sapendo coniugare la ragione con la passione, la fatica con l’entusiasmo di continuare a crescere e a migliorarsi.
La fluidità emotiva come strumento evolutivo
e come espressione di salute/benessere
La salute del singolo si esprime nella fluidità emozionale, cioè nella capacità di sperimentare una gamma di emozioni diversificate in qualità ed intensità. In molte circostanze sono i sentimenti dei counselor, più ancora che le reali condizioni dei clienti, a determinare la qualità del servizio fornito.
L’aspetto essenziale del lavoro in supervisione: l’analisi del clima nella relazione con i clienti. Utilizzare una modalità espressamente motivazionale significa identificare e rendere funzionale il rapporto tra problematiche emergenti e pensiero produttivo. Ma soprattutto significa aiutare i counselor a cogliere e gestire le interdipendenze tra prendersi cura di sé e prendersi cura degli altri.
Il vissuto emozionale, l’empatia, nutrimenti essenziali della relazione d’aiuto, possono essere al tempo stesso gli elementi che paralizzano o che sviluppano il processo di cambiamento. Si può dire che la gestione dei processi emozionali rappresenti il sale della relazione d’aiuto. E’ quindi vitale per i counselor prendere coscienza del proprio rapporto con il sale: porta a meglio comprendere i desideri, i bisogni, le paure di sale altrui e, a sua volta, a migliorare la sensibilità e l’efficacia nelle relazioni professionali.
Finalità.
Fornire un confronto tra riflessioni, modalità operative, elaborazione delle esperienze al fine di meglio coniugare i bisogni emergenti con le strategie d’intervento.
Obiettivi.
Sviluppare una sinergia tra i vissuti operativi e l’uso delle strategie, raggiungendo una migliore consapevolezza del ruolo delle tecniche ma soprattutto dello stile personale di gestione delle relazioni e delle emozioni.
Sviluppare una migliore comprensione, valutazione e, quindi, capacità di miglioramento del proprio stile personale d’intervento.
Metodo.
Elaborazione del rapporto coi processi emozionali legati al proprio operare. In pratica, si tratta di identificare e rendere consapevole il rapporto tra stati d’animo emergenti e modus operandi, di indagare l’indotto nella performance professionale e di promuovere lo sviluppo di modalità dinamiche. Si utilizzano tecniche di apprendimento attivo.
Possibili punti di lavoro.
- La narrazione multimodale: il contesto, la memoria orale, le scritture e le immagini.
- La dialettica del rapporto ragione / emozioni come metafora del rapporto adulto / bambino, cioè l’importanza di imparare ad ascoltare e di imparare a farsi ascoltare.
- Visioni e vissuti personali, autopercezione, percezione dell’altro. Scelta delle strategie operative.
- Dare un senso alle sensazioni.
- La fluidità emotiva come strumento educativo/terapeutico.
- La differenza tra coinvolgimento personale ed intimo: saper entrare ed uscire dalle relazioni.
- Vivere con entusiasmo le relazioni d’aiuto senza dipendere da esse per il proprio benessere.
Destinatari.
Counselor e professionisti della relazione d’aiuto.
Organizzazione sessione.
Da uno a tre incontri, a frequenza mensile, della durata di 2 ore. Date da concordare. Supervisione on line o presso la sede di Ferrara.
Quota di partecipazione.
Si può partecipare anche ad una singola supervisione al costo di 60 €, chi è interessato a frequentare il modulo di tre supervisioni spenderà 140 €.
Per Informazioni e iscrizioni:
studio@antoniobimbo-counselor.it;
sedeintegrata@scuoladicounseling.it.
Supervisor: Antonio Bimbo.
Direttore Scuola Italiana Counseling Motivazionale Integrato